
Il primo anticipo d’estate è arrivato lo scorso w.e. all’improvviso, come un regalo inaspettato, per questo ancora più gradito. L’emozione del contatto con l’acqua del mare, ogni anno è sempre più forte, non ci si abitua mai nonostante viviamo a stretto contatto tutto l’anno. Una sensazione di libertà, respirarne il profumo, specchiarsi in quella turchese trasparenza che ti spinge a lasciarti alle spalle il peso dell’inverno e a tuffarti in una stagione di leggerezza e di calore. Qualche ora di relax, stese al sole, ti ricarica nel vero senso della parola le batterie, e ci rimette in pace con il mondo. Con una giornata così bella, non potevamo non inaugurare anche il primo pranzo in terrazza nella casa al mare, con un piatto leggero e facile da realizzare. La nostra pescheria di fiducia aveva delle splendide Triglie appena pescate che non ci siamo fatte scappare, abbiamo preferito farcele pulire da loro, per evitarci questo increscioso passaggio a casa e risparmiare tempo nella preparazione. Le triglie si dividono in due specie, quelle di sabbia (Mullus barbatus) e quelle di scoglio (Mullus surmuletus).: le prime vivono sui fondali sabbiosi molto profondi, oltre i 200 mt, e il gusto della loro carne varia in base a quello che offre l’habitat marino, ma in genere è più delicato e dolce; le seconde molto più pregiate, preferiscono fondali rocciosi con profondità fino a 100 mt e hanno un sapore di mare molto più intenso.